cartidea OUTdoor Senza categoria

7 regole per essere perfetti dalla mise en place al bon ton: l’arte e il piacere del saper mangiare

occhio vuole sempre la sua parte. Quante volte abbiamo sentito dire che si mangia con tutti i sensi? Quante volte abbiamo sentito esaltare la cucina giapponese perchè ripone tantissima attenzione nella presentazione estetica dei piatti? Vi immaginereste un Cracco servire una zuppa in modo sciatto? Naaaaaa, giammai.

Ma anche altri dettagli rientrano nel piacere della tavola.

Diciamocelo, spesso la scelta di un ristorante in cui pranzare o cenare non dipende solo dalla qualità del cibo e del servizio, ma anche dalla prima impressione che il luogo ci trasmettere. Ci sono posti dove non entreremmo mai, dove lo stile della sala proprio ci innervosisce.

Pochi e semplici dettagli, come la scelta di tovaglie e tovaglioli o la perfetta disposizione di piatti, posate e bicchieri, possono catturare l’attenzione di potenziali clienti e portarli a fermarsi.

Per carità non vogliamo essere dei fanatici dei 5 stelle extra lusso, anche delle scelte semplici possono farci sentire bene in un locale, mica per forza tovaglioli di lino ricamato a mano, anche in tessuto non tessuto, ma belli (of course) possono attirare la nostra attenzione.

Sono l’armonia, l’eleganza e l’ordine gli aspetti che colpiscono maggiormente, sia nelle persone, che nei luoghi.

Fondamentale è la mise en place, ovvero la messa in tavola di tutti quegli elementi che sono fondamentali non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello funzionale e pratico.

Ecco, quindi, che esistono delle regole molto importanti sia per quanto riguarda il modo di apparecchiare la tavola che per il comportamento da mantenere durante un pranzo o una cena.

1)La tovaglia

Deve essere della giusta dimensione in modo da coprire tutta la superficie del tavolo e sfiorare il pavimento (sfiorare, non pulire il pavimento, eh!). Le nonne avrebbero detto che è indice di cattivo gusto utilizzare tovaglie troppo lunghe o troppo corte; ora possiamo essere meno severi, ma di sicuro, anche chi non è esperto delle regole del bon ton, avrà un´impressione più piacevole vedendo una tovaglia della giusta misura.

2) I tovaglioli

Devono essere perfettamente puliti e piegati nella giusta maniera. Quante volte avete storto il naso a casa di amici o al ristorante trovando dei tovaglioli con tristi aloni, residui di macchie o stropicciati? Ovvvvove!

3) I colori

Sono da prediligere colori non troppo chiari se l’ambiente presenta pareti bianche e tonalità candide se, al  contrario, la casa o il ristorante non è particolarmente luminoso.

Si diventa schiavi di infinite lavatrici? No, si può ovviare e cambiare colore in ogni occasione scegliendo tovaglie e tovaglioli in tessuto non tessuto  che risultano eleganti e al contempo super pratici perché permettono di eliminare il costo di lavaggio della biancheria.

copy: http://www.thinkstockphotos.it/
copy: http://www.thinkstockphotos.it/

4) La mise en place

Seguire per filo e per segno le regole dettate dal galateo? Si o no? Beh essere troppo pignoli potrebbe portare ad appesantire inutilmente la tavola, mentre apparecchiare  utilizzando il giusto numero di piatti, posate e bicchieri darà un risultato ordinato ed elegante.

Le posate

Alla sinistra del commensale vanno disposte le forchette: all’estremità quella per la prima portata e subito dopo quella per la seconda. Alla destra andrà, invece, il coltello, rigorosamente con la punta rivolta verso l’interno (importantissimo!). Alla destra del coltello, se necessario, si pone il cucchiaio.

I bicchieri

In direzione della punta del coltello ci sarà il bicchiere del vino, seguito verso il centro da quello dell’acqua.

I piatti

Nel caso in cui si effettui il servizio alla russa non è necessario disporre i piatti prima del servizio, perché verranno porzionati in cucina e proposti poi ai commensali, mentre se si effettua un servizio alla francese la predisposizione dei piatti avverrà durante la mise en place: prima il piatto piano e sopra di esso quello fondo.

Il tovagliolo

Secondo il galateo andrebbe alla sinistra del commensale, subito dopo le forchette, ma si può anche decidere di porlo davanti al commensale, adagiato nel piatto fondo o sulla tovaglia, piegato elegantemente o arricchito da un nastrino di seta o perchè no di canapa se si scelgono dei colori autunnali.

copy: albacatering.it
copy: albacatering.it

5) Le cose da non fare

Tanto quanto è importante il modo in cui una tavola viene apparecchiata, anche il comportamento tenuto dai commensali non è da meno. Alle volte le abitudini che abbiamo appreso da bambini sono completamente sbagliate.

Augurare buon appetito, ad esempio, è segno di maleducazione; per non parlare poi del chiedere il sale! Chiederlo, infatti, significherebbe sottolineare che non si sta apprezzando il gusto della pietanza e potrebbe offendere il padrone o la padrona di casa. Stringete i denti e mangiate sciapo, non sarebbe per nulla gentile far capire a chi a cucinato con tanta fatica che non apprezzate.

6) La posizione delle posate durante il pasto

Anche la posizione delle posate è importantissima: quante volte vi è capitato di dover afferrare il piatto mentre il cameriere ve lo portava via? Confessate, vi è successo 🙂 Ma forse non era un cameriere frettoloso, semplicemente voi vi eravate distratti e avevate posizionato male le posate: se si vuole fare una pausa mentre si sta mangiando basta incrociare le posate nel piatto per far capire che si ha intenzione di finire, mentre a pasto terminato verranno appoggiate l’ una di fianco all’altra nel piatto e mai ai lati dello stesso con le estremità appoggiate sulla tovaglia.

7) La posizione del tovagliolo a fine pasto

Segno dell’aver gradito o meno il pasto è dato dalla posizione del tovagliolo una volta terminato: se lo si piega ordinatamente e lo si appoggia alla propria sinistra significa che si è gradito il pranzo o la cena. E se avete il desiderio di togliervi un sassolino dalla scarpa e far capire che qualcosa è andato storto, beh allora vendicatevi con stile e lasciate il tovagliolo sul tavolo senza piegarlo: è segno di non essersi trovati a proprio agio.

Stare a tavola, tanto quanto l’aver cura nella mise en place e nel garantire un accurato servizio unito alla qualità dei piatti offerti, è senza dubbio segno di rispetto, di buon gusto e di buona educazione, perché mangiare non significa semplicemente cibarsi, ma dedicarsi del tempo e, soprattutto, prendersi cura di sé stessi.

Post* scritto in collaborazione con Cartindustria

*post promozionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *