baviera zuppa

Tomatensuppe, quando la Baviera incontra la Sicilia

 

Per fortuna viviamo in Crucchia e, variabile ancora più fortuita, siamo degli italianissimi broccoletti! 

Solo l’unione di questi due elementi ha fatto in modo che non perdessimo un piccolo tesoretto.

Un giorno abbiamo aperto la posta del blog e, come sempre, abbiamo tirato un sospiro alla vista dell’infinità di e-mail da leggere.

Spam, richieste, commenti, richieste, pubblicità, richieste e così via.

Insomma la solita gincana fra uffici stampa maldestri, pr con le capacità relazionali di un brontosauro, piccole o grandi aziende con richieste di pubblicità gratuite, etc.

Insomma la norma per la casella di un blog.

Mentre eravamo lì con il ditino annoiato a buttare tutto nel cestino, clickclickclick, ci è caduto l’occhio su “pachino IGP” e ci siamo rianimati.

Coscevamo bene il ciliegino, di cui siamo ghiotti, ma non sapevamo che sempre sotto l’egida del Consorzio di Tutela IGP (Indicazione Geografica Protetta) ci fossero anche il Costoluto, il Tondo liscio e il Tondo a Grappolo.

E dopo questa confessione abbiamo due opzioni:

A) a fare un mea culpa, cospargerci il capo di cenere e dire “Ahinoi che terribili blogger che siamo! Broccoli sfaccendati che non hanno l’omnia conoscenza delle produzioni agricole locali!”;

B) gioire della possibilità di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e di poterla condividere con chi è curioso come noi.

Noi optiamo per la B) ^_^

Tomatensuppe, quando la Baviera incontra la Sicilia

Quando abbiamo letto che volevano farceli provare abbiamo subito detto di sì.

Perché la curiosità di assaggiare quelli che non conoscevamo era molta; perché nei supermecati locali si trovano pomodori a gogo, ma non ci è ancora capitato di trovare i pachino  e perché ci piace tantissimo far scoprire i prodotti italiani.

Ma se da una parte ci manca l’Italia, dall’altra vivere in Crucchia ha degli impareggiabili vantaggi, uno fra i tanti e che sì è vero qui tutti si fanno i fatti propri e non toccano nulla.

Ieri rientravamo a casa e abbiamo scorto un pacchettino accanto al portone, abbiamo un po’ titubato e poi ci siamo chinati a guardare cosa fosse. 

Qui non è molto educato, anzi! Ma per fortuna siamo italiani e curiosi come delle scimmie alle prese con un campo di banane e così abbiamo scoperto che il pacchetto era per noi!

Di solito si usa lasciare il plico ai vicini (anche a noi è capitato di custodire pacchetti altrui), ma “tutto il mondo è paese” e questa volta sarà capitato il postino pigro.

Per fortuna tutto è bene quel che finisce bene e il piccolo tesoro rosso è finito nelle nostre mani.

Tomatensuppe, quando la Baviera incontra la Sicilia

Sapete che siamo un po’ secchioni inside e visto che ci è stato chiesto di provare ci siamo messi subito all’opera.

L’idea per la prova ci è venuta quasi subito sommando due addendi:

– come diciamo sempre è la qualità del prodotto che fa la diffenza e bastano due ingredienti ottimi per avere un piatto eccellente;

– contro ogni aspettativa, uno dei piatti tradizionali bavaresi è la Tomatensuppe, ovvero la zuppa di pomodoro.

Così abbiamo riaperto il “Meine Bayerische Kueche” di Alfons Schubeck e gli abbiamo rubato la ricetta della Tomatensuppe. 

Per l’occazione abbiamo deciso di utilizzare i costoluto perché “si distingue per la consistenza della buccia, la croccantezza e la fragranza. Ha una polpa corposa, una sapidità intensa e una perfetta armonia fra dolce e acido. Verde è ideale mangiato crudo con olio e poco sale. Rosso, invece, è ottimo per salse e altre ricette“.

Visto che erano rossi (a parte uno sbafato subitosubito a crudo) sono stati selezionati per la sapidità e l’armonia fra dolce  e acido, carattestiche perfette per esaltare una ricetta leggermente agrodolce come la Tomatensuppe.

NOTE.

– La ricetta non specifica che tipo di brodo usare, noi avevamo un avanzo di fatto a casa e abbiamo usato quello, ma se vi viene la tigna e volete provare a tutti i costi la ricetta e siete senza brodo? Beh che dirvi? Lo sappiamo che nascosti nelle vostre cucine userete il dado o quello granualre, mentendo agli ospiti, agli amici o alla dolce metà … Ma questa è una ricetta bavarese! Tranquilli, accendete la luce e uscite allo scoperto! 

Qui pare che siamo noi quelli strani con il brodino vegetale home made, je danno de brutto de granulare!

– Se vi sembra troppo leggera, tranquilli! Anche in questo caso potrete essere più tradizionalisti di noi: la ricetta casalinga prevede l’aggiunta di almeno una cucchiaiata di panna a persona.

Noi abbiam preferito la versione di Schubeck, ma fateci sapere se la pannificate 🙂

– Il nostro tedesco è alle prime armi, tra un dizionario e un po’ di esperienza jela famo, ma se volete l’originale in purezza vi conviene andare sul libro.

– NB: per zuppa qui si intende una passata lenta, molto lenta.

Tomatensuppe, quando la Baviera incontra la Sicilia

 Ingredienti per 4 persone* (noi eravamo 5 e andava benissimo)

1 piccola cipolla

olio EVO q.b. ->l’originale propone 80 ml di olio d’oliva (sospirate lo sappiamo, ma qui l’extravergine non lo usano molto)

500 ml di brodo vegetale

1 spicchio di aglio

650 di pomodori -> noi Costoluto maturi IGPPachino-> l’originale prevede i pezzettoni

la punta di un coltello di cannella ->originale prevedeva stecca NB se non volete osare potete ometterla

sale q.b. ->noi circa due cucchiaini (ma dipende dal vs brodo)

pepe macinato fresco q.b.

zucchero q.b. -> noi un solo cucchiaino

basilico q.b. -> l’originale prevede un cucchiaio in polvere

peperoncino q.b. 

Procedimento

Pulire la cipolla, tagliala a fettine sottili e lasciarla imbiondire in poco olio. Una volta pronta aggiungere il brodo che avete precedentemente riscaldato e far andare a fuoco medio.

Aggiungere i pomodori tagliati a pezzettoni grossolani e l’aglio in camicia (l’originale prevede l’aglio sbucciato e tagliato a fettine).

Alzare la fiamma e far sobbollire per una decina di minuti.

Aggiungere un po’ di olio, sale, zucchero, pepe, peperoncino e cannella; togliere l’aglio e  poi trasformare tutto in una passata con il frullatore a immersione.

Rimettere sul fuoco qualche minuto e il gioco è fatto. Perfetta anche il giorno dopo.

Ancora grazie al Consorzio IGPPachino per aver fatto entrare un po’ di Sicilia, di sole e profumo di mare nella nostra cucina crucca!

E’ stato difficile spiegare ai commensali tedeschi cosa rendesse speciali questi pomodori, cosa fosse il marchio IGP e perché eravamo felici di averli ricevuti. 

La teoria siamo sicuri che non l’hanno capita bene, ma la pratica ha avuto un successone e la zuppa è stata spazzata via in un nano secondo.

* “Tutti gli ingredienti per essere consumati tranquillamente dai celiaci devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell’Associazione Italiana Celiachia, o nell’elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.”

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