El Giraldillo OUTdoor

Siviglia! Cultura, gastronomia, sole e otras prioridades

Cosa fa la Banda quando il freddo diventa insostenibile?
A gennaio la nostra indefessa ricerca del sole e del tepore ci ha portato nella meravigliosa Siviglia.
Volevamo scrivere questo post in real time, ma un impegno, un moto di nostalgia, etc ci hanno ritardato e dobbiamo ammettere che questa differita un po’ ci ha fatto perdere i dettagli, ma non possiamo non parlarvene!
La città merita e la primavera incipiente la trasforma in una meta perfetta!
… Anche se visitarla in inverno pieno ci ha veramente rincuorato: immaginate di lasciare alle vostre spalle pioggia, vento e stress da vita quotidiana per essere accolti da un tiepido tramonto a San Pablo.
Ma non dovevate parlare di Siviglia?
Eh sì, San Pablo è il nome dell’aeroporto progettato nel 1992 dall’architetto navarro Rafael Moneo, un luogo piccolo e accogliente proprio come l’Andalusia, anche grazie alla scelta di utilizzare i canoni architettonici locali: l’esterno è giallo perché i blocchi sono realizzati con la sabbia del luogo; perfino il parcheggio merita un accenno, è ispirato alla forma del patio ed è decorato con alberi d’arancio… E l’arancio è veramente un must a Siviglia, pare quasi che ci sia un alberello in ogni vicoletto.
Ma mica vorremo passare il nostro piccolo fine settimana in aeroporto? No, ovvio.
Allora raggiungiamo di corsa la città! Si può scegliere fra bus e taxi, consigliamo entrambi i mezzi perché la distanza è breve (10 km).
Arrivati in centro ci siamo spatasciati al tavolo di una cerveceria nell’attesa dell’impagabile e preziosa amica locale che ci fatto da Cicerone. (.. Bisogna ammettere senza ipocrisia che la fuga dei cervelli beh non è poi così male se distribuisce amici in ogni dove ^_^)
Il vero relax inizia qui. Diciamocelo, sederci a gennaio all’aperto, respirare a pieni polmoni l’aria mite, leggere un libro e bere ottima Cruzcampo ci ha riempito di gioia, lasciandoci una piacevole sensazione di libertà mista a chiccissimo allure bohemien.
A vederci dal di fuori chi mai avrebbe pensato che scappavamo da una serie infinita di pensieri tristi? Nee trasudavamo il fascino del viaggiatore vintage (tiè!).
Basta parlare di noi e iniziamo dalle cose serie: la birra costa veramente poco in ogni dove, perciò non fatevi prendere troppo la mano …Vabbè tocca dire per forza così che fa tanto politically correct, mica ci prendete sul serio? Sarà forse per questo che i vostri broccoletti stavano così bene?
Come anticipato sopra, è passato del tempo e non ricordiamo bene tutto, vi faremo un breve elenco di ciò che ci è rimasto maggiormente impresso, dai luoghi alla cucina.
Imperdibili i Reales Alcázares, un insieme architettonico che costituisce le fortezze reali ricche di sale, stanze e cortili circondati da superbi giardini.
Come non fare una salita sulla Giralda? Dall’antico minareto della moschea, oggi torre campanaria della cattedrale, è possibile ammirare lo skyline della città.
Visto che siete arrivati fin qui è d’obbligo la scoperta della Cattedrale e una foto al El Giraldillo, la statua del Trionfo della Fede (in origine era stata posta a coronamento della torre campanaria, potete visionare comodamente una copia all’ingresso della cattedrale).Come ogni buona città del Sud che si rispetti vi sorprenderà con la presenza di giardini e svariate zone di fuga dal caldo torrido e fra queste non potete privarvi di una passeggiata al Parco di María Luisa, il giardino pubblico più noto della città, adiacente Plaza de España.

E già che ci siete fate un saltino nella bella Plaza de España, una piazza di 200 m di diametro,  dalla forma circolare che rappresenta l’abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie, attraversata da un canale.

La sera potreste anche fare capolino, all’ora del tramonto sarebbe l’ideale, in Plaza de la Encarnacion, dove potrete ammirare Metropol Parasol de la Encarnación, che i sivigliani chiamano “setas” (funghi)   … Per quale motivo? Niente di più semplice, per la forma. I sivigliani sono molto divisi: si passa da chi ama li a chi li odia, ma a noi questa struttura contemporanea (tra l’altro è stata terminata solo nell’aprile 2011) è piaciuta moltissimo.E ora passiamo alla parte che la maggior parte di voi aspetta con più ansia, quella culinaria… Eh lo sappiamo che siete dei golosoni, inutile fare i vaghi.
(E ringraziamo il nostro cervello in fuga che ci ha nominato in spagnolo le foto!)

Da grandi estimatori della colazione non possiamo che ripensare con compiacimento alla scoperta della Tostada: un panino morbido fuori e croccante dentro che nella versione più classica è ripieno di pomodoro grattugiato, sale, olio e fettina di prosciutto.

Nella foto potete ammirare un completo: Cafè con leche y tostada jamòn, aceite.
Questo lo abbiamo preso al bar la Abaceria, zona Porta Carmona.
Dall’esterno sembra solo un pub, e invece no! Vi stupisce con la colazione preparata al momento.

La tostada oltre ad essere buona ha un grande valore aggiunto: vi lascerà un senso di sazietà per tutti la mattina e potrete gironzolare ad oltranza.

Se i vostri giretti vi portano Reales Alcázares e cattedrale (del resto come non potrebbero portarvi lì?), vi consigliamo di saltare quasi a piè pari tutti i locali che si affacciano sulla piazza e di fluire verso i vicoletti.

Noi siamo rimasti piacevolmente colpiti da La Isla, non solo per l’arredamento dai colori marinari e l’aspetto tanto vintage, ma anche (e soprattutto) per il meraviglioso cartoccetto di frittura mista!

E’ una friggitoria di pesce dove potrete mangiare al volo, ma con grande soddisfazione del palato e del portamonete.

La città è ricca di taperie, da quelle super chiccose, dette di “disegno” a quelle più tradizionali.

Ci sarebbe piaciuto postarvi qualche foto di tapas di disegno, ma nei posti chic ci imbarazza parecchio tirare fuori la macchina fotografica, vabbè quando diventeremo dei foodblogger seri ci rifaremo.

Intanto vi consigliamo una taperia classica, sita vicino alla zona vivace di notte…Eh poi non dite che non siamo utili!
El Ambigù, zona Almeda De Hercules, vi potrà sfiziare con patè, jamon, filetti, eetc.etc.
Consigliamo di scegliere la versione tapas, così assaggiate un po’ di tutto.

Altro posto che vi consigliamo é la taperia Los Coloniale, zona Catedral.
La grande presenza di stranieri ci aveva fatto dubitare, ma ci siamo fermati perché era l’unica cucina ancora aperta.
Ed ecco qui alcune delle sfiziosità che avviamo provato:


Pimentos asados y croquetas de espinajas (Peperoni arrosti con ceoquetas di spinaci)

Salmorejo Cordobés, ovvero una zuppa fredda a base di pomodoro,aglio, pezzi di pane duro, olio extravergine di oliva, aceto, sale il tutto frullato con un frullatore ad immersione. quei bruscoletti sopra sono pezzetti di jamón serrano (prosciutto crudo stagionato).
Berenienas fritas con salmorejos (melanzane fritte con salmorejo)
Solomillo con crema de almendras (Filetto con crema di mandorle)
Tostaditas cn huevo de codorniz (Bruschettina con prosciutto locale e uova di quaglia)
In finale quello che ci è rimasto di Siviglia è un raggio di sole che scalda il cuore; è la percezione che il mondo gira benissimo senza stress e senza sovrastrutture, perché si lavora per andare in vacanza e non per comprare il macchinone antiecologico; è la certezza che otras prioridades ci rendono la vita migliore, è la gioa di aver ritrovato un’amica e vederla serena ed essere felicemente certi che non avrebbe potuto fare scelta migliore.

18 Comment

  1. …ma se parto così, in pigiama e ciabatte???
    Mi avete fatto venire voglia di raggiungere questo posto "caldo-inside", come chiamo io tutti questi posti che mi fanno sentire come un bocciolo di rosa in primavera: gonfio di vita.

    Belle foto, bellissime parole…condivido in particolare "le otras prioridades che ci rendono la vita migliore". E allora che sia un viaggio, un piatto dai nuovi sapori, un posto vicino o lontano…l'importante è che non riporti mai del tutto a casa.

    Buona giornata 🙂

  2. Che belle foto! Restituiscono la luce e l'incanto di una città che mi è rimasta nel cuore! Ci sono stata due volte, troppi anni fa! E' l'ora di tornarci a respirare il profumo degli aranci in fiori lungo le strade e l'incantevole bellezza dei suoi palazzi e della sua gente!
    Bellissimo reportage, grazie Broccolini!

  3. che bella recensione di viaggio romantica e malinconica. Stavo appunto pensando che alla fine non hai avuto il tempo di raccontamermelo…ed eccomi accontentato 😉

  4. ahah sìsì va benissimo anche in pigiama e ciabattine!
    già le otras prioridades sono fondamentali 😀
    più che "non riporti mai del tutto a casa", forse ci piace di più l'idea di sentirsi a casa ovunque.
    apresto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *