mercato OUTdoor

Un tripudio di colori a Piazza Vittorio

Il fine settimana è sacro per tutti.
Ognuno di noi lo dedica a quello che preferisce, di solito.
A tutti è capitato di finire in quel 10% sfigatissimo che ob torto collo ha un impegno improrogabile arrivato a distrugge la pace, ma molto più spesso facciamo parte del 90% libero di decidere.
Una percentuale si dedica alle attività sportive, ma non abbiamo idea di quanto sia grande o forse sarebbe meglio dire che se ci dovessimo basare solo sui nostri amici, beh sarebbe lo 0,1%.
Fra pigroni ce la intendiamo bene, eheh bisogna saperseli scegliere gli amici!
Molti si dedicano alle gite fuori porta, ancora di più al lassismo puro e alcuni alle esplorazioni della propria città.
Questa volta abbiamo fatto parte del piccolo gruppo della gita in città, grazie ad Andrea di diceche (che avete già conosciuto QUI e QUI).
Sì avevamo deciso di coordinarci con i post: lui è un esperto di curiosità romane, noi ci arrabattiamo come foodblogger e allora ci siamo detti “Perché non fare un post multiplo sullo stesso soggetto? Da una parte il cibo e dall’altra chicche storico-artistiche-“picodepaperiane” e chi più ne ha più ne metta?”
Forse ne faremo altri, ma per questo primo post in 3D la scelta è ricaduta sul meraviglioso mercato di Piazza Vittorio.
Su questo mercato sicuramente in rete ci saranno milioni di post, ma perché non farne uno anche noi?
Avremmo voluto raccontarvi una storia, avremmo voluto postarvi una ricetta collegata, però ci eravamo lanciati nell’acquisto dell’ampalaya: una cucurbitacea beeellissima da vedere, ma di un amaro, di un amaro che non abbiamo potuto postarvela. Avremmo potuto farvi uno scherzo: “booona, ottima, provatela come abbiamo fatto noi e diteci”…Ma non sarebbe stato uno scherzo simpatico.

Ancora indecisi su come organizzare il post abbiamo guardato il nostro bottino, le foto, e abbiamo pensato che potevamo accompagnarvi semplicemente per un mini tour.

Del resto lo abbiamo fatto per altri mercati (QUI e QUI) era quasi doveroso un accenno anche alla mecca dei gourmet romani.
Beh i veri gastrofighetti vanno nelle botteghe più ricercate e lussuose, ma ci si può sfiziare alla grande anche nel cuore multietnico di Roma dove è possibile, con prezzi modici, decidere ogni giorno un menu diverso.
Se amate il riso non avete che l’imbarazzo della scelta

riso_Piazza Vittorio_Roma

fra ogni tipo e colore.
Stessa cosa per i fagioli.

Ma parliamoci chiaro, quando ci si imbarca nella mission Piazza Vittorio il vero obiettivo sono loro: le spezie,

i condimenti esotici,

e perché no dell’estremo oriente.

Se siete venuti fin qui é per godere dell’imbarazzo della scelta.

E’ per curiosare fra i banchi e scegliere fra verdure che non conoscete o che di solito non comprate, ma qui avete voglia di prendere.

Oppure per andare direttamente in qualche banco specializzato, da quello Latino a quello Rumeno troverete di tutto.

O anche per provare della carne halal

o la carpa.

che, contro ogni aspettativa era così fresca da essere un pessimo soggetto da fotografare: si muoveva troppo, peggio dei bimbi (e sorvoliamo sul fatto che ha tentato di suicidarsi lanciandosi sui nostri piedi, sic).
Ma se in tutto questo trambusto vi sentite smarriti non temete, potete sempre sfruttare i cartelli che spiegano le caratteristiche dei prodotti

oppure fare il terzo grado al commerciante di turno che con pazienza vi spiegherà.

Però, prima di andare via, non dimenticate che siete sempre a Roma e non affrettatevi a correre verso l’uscita, ma fate un salto

anche nei banchi tipicamente romani.

Se ormai il vostro tour gatronomico è finito, beh potete sempre andare a fare un tuffo nei colori delle stoffe dell’altra ala del mercato

e perché no usufruire del servizio sartoria.

Adesso il nostro piccolo viaggio è finito e vi lasciamo nelle sapienti mani di Andrea che QUI vi farà vedere il mercato dal suo punto di vista e quasi quasi è più food di noi 😉

p.s. Ricordatevi di portare il telefono con voi, anche qui ormai sono state dismesse le cabine, sigh. E  restano solo tracce di un tempo lontano, resti archeologici dell’era della telefonia.


8 Comment

  1. Ho vissuto a Roma qualche anno, ma non conoscevo questo mercato! Lo dico io che sono andata via troppo presto, questa città ha così tanto da dare e da scoprire…. nostalgia!! Grazie per questo bellissimo post! 😀

  2. @andrea: sìsìsì aspettiamo con ansia una nuova gita ^_^
    @stefy: ebbè una gitarella romana con tappa a piazza vittorio è obbligatoria 🙂
    @chab: felici che ti sia piaciuto!
    @gianni: i mercati così sono sempre una gran salvezza, dovrebbero essere più diffusi.
    felici che ti sia piaciuto il titolo ^_^

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