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Sogliola ai profumi d’oriente in versione finger food, l’inno alla semplicità

Chi lo ha detto che per ottenere qualcosa di buono si debba ob torto collo faticare a dismisura?
A volte la semplicità nasconde dei paradisi del palato!
Con “semplicità” intendiamo qualcosa di facile da spiegare e realizzare perché in realtà il piatto che vi proponiamo nasconde un’infinità di sfumature: consistenze varie e profumi che si insinuano piacevolmente con le loro differenze.
Eh eh semplicità non significa appiattimento e possiamo con un certo oroglio dire che siamo riusciti a semplificare senza perdere il gusto.
Parlare di semplicità in un mondo complesso e veloce quale quello in cui viviamo sembra quasi un’eresia, ma non siamo i primi ad affrontare l’argomento.
Mooolto prima di noi ci ha pensato quel geniaccio di John Maeda.
Chi è John Maeda? Noo, nooo non è un amico di Tatiana (e qui fate scattare la crassa risata) è un designer americano sfornato dal MIT, per noi il top delle Università per il semplice fatto che ci insegna Noam Chomsky.
Maeda attualmente è impegnato in Simplicity (tutte le info le trovate QUI) un progetto di ricerca che si pone il non semplice obiettivo di trovare soluzioni utili per semplificare la vita e ha anche pubblicato “Le leggi della semplicità”.
Non ve la facciamo lunga, le leggi sono queste:
1 riduci
Conseguire la semplicità attraverso una riduzione ragionata.
2 organizza
In modo tale che un sistema composto da molti elementi sembri costituito da pochi.
3 tempo
Il risparmio di tempo somiglia alla semplicità.
4 impara
La conoscenza semplifica.
5 differenze
La semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra.
6 contesto
Ciò che sta alla periferia della semplicità non è periferico.
7 emozione
Meglio emozioni in più piuttosto che in meno.
8 fiducia
Credere nella semplicità.
9 fallimento
Ahinoi non si può semplificare tutto.
10 l’unica
Sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo.
Bene queste indicazioni le abbiamo applicate nella nostra cucina e così è nata la sogliola al profumo d’oriente.
Pochissimi ingredienti, pochissimo tempo, conoscenza pregressa dei sapori da utilizzare, un pizzico di complessità dato dalle spezie e tanta emozione.
Tempo di realizzazione approssimativo 15/20 minuti!
Risultato eccellente!
Ingredienti:
1 sogliola medio grande
sale q.b.
olio evo q.b
pane arabo (2)
dukkah q.b.
Abbiamo preso una sogliola, l’abbiamo cotta nel modo più banale possibile: meno di 10 minuti in padella con olio e aglio. Due minuti da un lato, due dall’altro e un pochino coperta con il coperchio e quasi a fine cottura abbiamo leggermente salato.
Abbiamo preso del pane arabo (2), lo abbiamo tagliato a quadratini e scaldato leggermente in padella.
Una volta pronta la sogliola l’abbiamo pulita e ricavato dei piccoli bocconcini dai filetti (12).
A questo punto abbiamo tirato fuori i piattini da caffè e abbiamo impiattato: letto di pane arabo, bocconcino di sogliola, spolverata di dukkah.
Il tripudio della semplicità e del gusto! E ammettiamolo anche di chiccheria, il finger food fa sempre la sua porca figura!
Per chi non lo sapesse la dukkah è una spezia di origine egiziana composta da coriandolo, sesamo, nocciola e cumino.
Volendo è possibile realizzarla in casa, ma se non avete tempo o temete che non vi piaccia potete tranquillamente acquistarla in qualche negozio etnico, noi l’abbiamo trovata in un delizioso emporio di spezie a Roma (QUI) che la vende a peso.
Unico inconveniente della dukkah che è giusto segnalare: provoca forte dipendenza.
Attenti potreste non poterne più fare a meno, vi ritroverete a impanare le cotolette come ormai facciamo noi!
NOTE:
Questa spezia di solito si usa per aperitivo, si incorpora in una ciotolina con dell’olio e poi ognuno inzuppa il suo pezzetto di pane arabo. 
Sarà perché l’uso classico prevede l’olio, ma la prima idea è stata di “chiudere” il piatto con un goccino di olio a crudo su ogni piattino. Alla fine abbiamo evitato e la scelta è stata vincente: è più comodo prendere queste minitartine senza la spada di Damocle delle scolature e il gusto del pesce forse si sarebbe perso sotto tanti sapori differenti.

Questione di lato B:
Poco prima di pubblicare il post abbiamo visto il nuovo contest di About Food e meno male che non abbiamo  postato subito! Così con questa ricetta partecipiamo a “L’estate in un boccone“, il contest di AboutFood e Cassandra.it

AGGIORNAMENTO
Partecipiamo all’ottava ricetta di Carving in the Kitchen

Siamo partiti dagli elementi della scultura: maschera della Commedia dell’arte, l’Equilibrio, la Lumaca e la Castagna.
Ci sono venuti in mente i drammi, il pathos con cui si affronta la giovinezza, le maschere che ogni giorno indossiamo per essere sempre perfettamente accettati da qualsiasi cosa possa essere Altro. La lumaca ci ha fatto pensare al tempo che scorre lentamente e placa, la castagna (chissà perché) alla velocità del suo cadere dall’albero. 
Il nostro percorso, come sempre cervellotico (ma chi ci conosce sa che non potrebbe essere altrimenti) ci ha portato a questa ricetta caratterizzata dall’equilibrio fra sapori orientali e occidentali, fra leggerezza e sfiziosità.
Una volta qui ci siamo “intrippati” e così, non vi tediamo oltre con le nostre elucubrazioni, abbiamo deciso per un titolo lungo “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane” (I.C. “Visconte dimezzato”)
O forse basterebbe essere solo più semplici, come suggeriscono le “Leggi della semplicità”.

AGGIORNAMENTO
Con questa ricetta partecipiamo al contest “Pelagos&Kitchen;” di incucinaconroberta

18 Comment

  1. Semplice e d'effetto quindi PERFETTO: avete ragione fa la sua porca figura come finger food e mi copio l'idea da utilizzare alla prossima cena, tra i vari antipasti di pesce! Grazie!

  2. Bel post ricco di utili "direttive" splendidamente realizzate. Delizioso anche l'impiattamento finale, terreno per me alquanto scivoloso, quindi vi ringrazio doppiamente 🙂

  3. Sono sempre stata una sostenitrice convinta della semplicità, in cucina come nella vita. Eccone un'ulteriore dimostrazione. Una ricettina coi fiocchi. Un bacione, buona giornata

  4. Ooooohhhhhh, brave, bravi tutti, voi e Maeda.
    Io sono una che sostiene che la vita sia già complicata di suo quindi nostro dovere è semplificarcela

  5. Ottimo post! Mi sono piaciute moltissimo le regole della semplicità 🙂

    Grazie per aver partecipato al contest!

  6. Le mie broccoline che mostri d'inventivaaaaaaaaaaaa… sperimenterà al più presto.. bacissimi

  7. ma quante cose che ho imparato oggi! le leggi della semplicità, interssanti andrò ad approfondire :), 2 la dukkha che non conoscevo!!
    mi piace molto la composizione del piatto! ma siete troppo brave! un abbraccio!

  8. @mila: sìsì ottimo come antipastino, sia perché è buono, sia perché implica poca fatica :))
    @letiziando: eheh questo è un impiatto semplice come la ricetta, ma resta sfizioso
    @federica: grazie! felici che ti piaccia
    @lydia: grazie ^_^ eh sì la è già troppooo complicata, ci vuole un po' di semplicità
    @max: che dire se questa soglioletta ha convinto anche te che sei superesperto di pesce abbiamo fatto bingo ^_^
    @(m)E-Food: felici che ti sia piaciuta, facci sapere se la provi
    @fabio: eheh quando abbiamo visto il contest abbiamo pensato che era perfetto
    @lacuocapasticciona: eheh che mostri di pigrizia!!
    @alcuoco!: non credere anche noi, ma proprio per questo cercare di semplificare ci riempie di soddisfazione
    @lerocherhotel: fateci sapere se lo provate
    @gio: ohh quanti complimenti, graaazie! lo sappiamo che maeda tra qualche giorno non avrà più segreti per te :))
    @@cooksappe:grazie :DD

  9. Ciao bella questa ricetta,la sogliola di solito viene sempre mortificata,invece qui è sfiziosa 🙂

  10. In teoria è semplice seguire i vostri consigli, ma in pratica… e poi se una c'ha un talento naturale per complicarsi la vita, c'è poco da fà! ottimi queste finger food, da provare assolutamente 😀

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