taralli bolliti tarallini pugliesi

Regala La banda parte II. Tarallini pugliesi alias Stezzi salati.

Continuiamo con le ricettine dei regali di Natale di cui avevamo già parlato (QUI e QUI).
Questa volta parliamo degli Stezzi salati, ovvero i classici intramontabili tarallini bolliti pugliesi.
Anche questa ricetta (come per gli Stezzi dolci) è stata scelta per la buona durata: anche questi si conservano una ventina di giorni se riposti in scatole di latta o in buste di plastica rigida.
Bando alle ciance vi mettiamo subito subito la ricetta perché, volendo, potreste proporli come stuzzichino che il cenone di questa sera 😉
Stezzi salati

1 kg di farina 00
300 ml di vino bianco secco
30 gr circa di sale fino 
300 ml di olio evo
1 cucchiaio di semini di finocchio
Come per gli Stezzi dolci, anche qui vale il lancio folle nel robottino che impasterà da fido amico per voi.
Una volta ottenuto l’impasto copritelo e lasciatelo riposare per circa 20 minuti.
Intanto preparate una pentola alta e capiente e mettete a bollire l’acqua.
Quando riprendete l’impasto rilavoratelo pochi minuti a mano e poi create dei cilindretti all’incirca 1 cm di diamentro e 6 di lunghezza. Non temete l’impasto è molto elastico e si ribellerà alle dimensioni che darete, ma perlomeno ci avete provato!

Fatti i cilindretti potete lanciarci nell’acqua che bolle per scolarli appena salgono su (è lo stesso procedimento che utilizzate per gli gnocchi).
Fatto ciò mettete gli Stezzi ad asciugare su un canovaccio bagnato.
Confessione: da veri folli abbiamo rilavorato la forma degli Stezzi una volta asciutti, ma è stata una pignoleria che ci ha sfinito. Ecco vi sconsigliamo vivamente di farlo, una volta cotti sono carini anche se imperfetti.
Ritorniamo alla ricetta: una volta asciutti (bastano 15/20 minuti) non devono rinseccolirsi all’aria e diventare i bocconcini del cane… li potete infornare a 180 gradi per 40 minuti.
Vi piace? Provateli, sono deliziosi.
Potete sostituire il finocchio con il peperoncino se volete una versione piccante.

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