Canino OUTdoor

Quanto ci piace andare in gita! Viaggio di istruzione tra formaggio cenerino, olio di Canino e vacche limousine

Una delle cose che ci mancano di più in assoluto del periodo delle scuole superiori sono sicuramente i “viaggi di istruzione” (come li chiamano i professori) o “viaggi distruzione” (come li chiamano gli studenti), detti comunemente “gite scolastiche”.

Ogni gita che si rispetti deve avere: 1. Meta culturalmente interessante. 2. Orario improbabile di partenza. 3. Pranzo al sacco. Poi in gita si va rigorosamente IN PULLMAN (sennò non è una gita è un viaggio di piacere).

Ora a questo punto apriamo e chiudiamo una parentesi sulla categoria “autisti di pullman per gita”, che sono diversi da tutti gli altri autisti di pullman (probabilmente perchè trasportare un branco di ragazzini urlanti e scalpitanti segna sia a livello psicologico che fisico) e hanno in genere queste caratteristiche: sono scorbutici, sono dittatoriali e soprattutto non vogliono mai fermarsi per la sosta bagno/acqua/caffè.
Non importa quanto sia lungo il viaggio, non importa che ti stia scoppiando la vescica e nemmeno che evidenti segni di disidratazione inizino a farvi raggrinzire la pelle.
Lui VA.

Ha la sua TABELLA DI MARCIA e va come un treno (peccato però che almeno sui treni una sorta di bagni ci siano!).

Naturalmente l’autista della nostra gita dell’altro giorno rientrava perfettamente nella categoria.
Siamo partiti alle 6 del mattino (nel rispetto della sovracitata regola 2) direzione Canino – Tuscia – Alto Lazio.
Stavolta niente siti archeologici però, stavolta ci siamo concentrati su un altro importantissimo valore culturale di quelle zone: formaggio, olio e vacche limousine…
Prima tappa: Caseificio Radicetti, che si trova sulla S.S.Castrense nel tratto Valentano/Canino. Quando siamo scesi dal pulmann abbiamo capito che alzarsi all’alba era stata la cosa migliore che potevamo fare quel giorno.
Si tratta di un caseificio piccolo, a conduzione familiare, la loro produzione casearia è fatta esclusivamente del latte delle pecore di loro proprietà.
Siamo entrati nel laboratorio che stavano preparando la ricotta e a quel punto ci siamo domandati “Che cosa abbiamo mangiato fino a ieri? Ci hanno venduto carta al posto della ricotta?” e non abbiamo resistito, no non ce l’abbiamo fatta, abbiamo DOVUTO assaggiare la ricotta calda.

E poi abbiamo sbirciato un pò nelle celle di stagionatura dove abbiamo trovato tra gli altri il formaggio cenerino (derivato da latte crudo con trasformazione a pasta cruda), il fiore di rocca nella sua versione standard e in quella stagionata in foglie di noce.

Non ci soffermiamo sui premi vinti da queste opere d’arte e d’ingegno (e ne hanno vonti di premi!), bisogna assaggiarli.
Inutile dire che dopo la visita al caseificio abbiamo fatto un giretto al punto vendita per lo shopping prenatalizio…

Seconda tappa del viaggio: Azienda Agricola Cerrosughero, Canino. Ci ha aperto la porta la sig.ra Laura De Parri, che gestisce l’azienda da qualche anno, che ha investito in innovazione risorse economiche, inventiva e passione e ha trasformato il frantoio di famiglia in un’azienda che produce eccellenza gastronomica. Ci ha fatto da guida e ci ha mostrato tutte le fasi della frangitura, con gli occhi che le brillavano di una passione e una forza che poi abbiamo ritrovato quando ci ha fatto assaggiare il suo olio (extra vergine e DOP): piccante e profumato al punto giusto. 

E mica ce lo ha fatto assaggiare così in mezzo al niente siamo entrati un questa sorta di soggiorno con grande tavolo centrale, camino acceso con cappa verde e giù di bruschettine, olive condite, fagioli zolfini insomma il paradiso dei sapori (in questo caso non è stato rispettato il punto tre di identificazione della gita scoltastica, ovvero il “panzo al sacco”).

Siamo rimasti a chiacchierare con lei a lungo e non saremmo voluti andar via, ma la nebbia che ci aveva accolto al mattino si era pian pian diradata e qualcuno lassù deve avere acceso la luce, si è colorato tutto di verde abbiamo deciso di fare una capatina in un vicino allevamento di bovini “Limousine” una razza di origine francese, ma che sta dando ottimi risultati anche in Italia.

Sono animali dalla struttura possente, con arti solidi e ossatura fine; la compattezza e la distribuzione delle masse muscolari, unite alla finezza delle ossa, fanno della Limousine una delle migliori razze come resa della macellazione. Ora lasciamo stare gli “odori particolari” anche questo è stato un viaggio nell’eccellenza italiana del settore agrario, la parola d’ordine è “investimenti” per prodotti di alta qualità e ottima resa.

Ci sono tanti agricoltori in Italia che lavorano costantemente, studiano e investono per portare sul mercato dei prodotti fanstastici, perché lavorano con passione, perché credono in quello che fanno.
A volte ci dimentichiamo dei tesori che abbiamo sotto gli occhi, e poi questi sono tesori preziosi, che devono continuare a esistere… e continueranno a esistere se c’è chi li compra e soprattutto chi li mangia!
Noi ne abbiamo incontrati tre in un giorno del giro di pochi chilomentri l’uno dall’altro, dunque immaginiamo ce ne saranno tanti in giro per il paese.

E allora abbiamo pensato di fare un “giochino”(attenzione è un gioco, non un compito a casa). Provate a cercare intorno a casa vostra, cercate un prodotto d’eccellenza e parlatene, fatelo conoscere (e soprattutto fatecelo conoscere!), in fondo come food blogger abbiamo abbiamo quasi il “dovere morale” di promuovere i prodotti enogastronomici del nostro paese!
Vi lasciamo con questa proposta, buttata lì chissà magari verrà fuori un bell’itineriario gite alternative.

8 Comment

  1. Davvero un percorso interessante!
    Grazie per avermi fatto conoscere tutte queste cose…magari prima o poi si passa!

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