Gricia pleurotus

Roselline di Gricia su letto di funghi e rugiada di salsa al Sagrantino

Gironzolando per la rete abbiamo trovato il contest della Garofalo realizzato in collaborazione con Leiweb.
Vi confessiamo subito che siamo rimasti conquistati dal bannerino, così chic con quello sfondo nero, poi la pasta Garofalo la conosciamo e ci piace, idem per Leiweb e così abbiamo deciso di partecipare..anche se, come avrete notato, non andiamo pazzi per le ricette di primi di pasta…lo ammettiamo, non sono proprio il nostro cavallo di battaglia.
Il concorso è “Vinci 1 kg di pasta per ogni tuo anno di età” (avevamo pensato di sommare gli anni..hihihi, ma alla fine abbiamo prescelto il broccolo più giovincello, siam troppo corretti), ma  per la ricetta ci siamo ispirati a quello precedente a cui (ahinoi!) non abbiamo fatto in tempo a artecipare.  Il contest precedente  aveva come obiettivo quello di portare dei foodbloggers al Salone del Gusto di Torino.
Il claim della manifestazione è “cibo =/+ territori 2010 una nuova geografia del pianeta”, non vi stiamo nemmeno a dire quanto ci piace e quanto siamo d’accordo, lo sapete già 🙂
Ci siamo ispirati al nesso cibo/territorio, ma abbiamo mischiato le carte perchè crediamo che la cucina e il cibo siano modi di comunicare e forse il medium più immediato per far socializzare “mondi” diversi, basti pensare a quanto della cucina araba resti nei piatti siciliani o a come l’integrazione possa passare  attraverso lo scambio di prodotti e ricette.
“Esattamente come il linguaggio, la cucina contiene e esprime la cultura di chi la pratica, è depositaria delle tradizioni e  delle identità di gruppo. Costituisce pertanto uno straordinario veicolo di autorappresentazione e di comunicazione […]. Più ancora della parola, il cibo si presta a mediare fra culture diverse, aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di invenzioni, incroci e contaminazioni” (“Il mondo in cucina” (a cura di) M. Montanari, 2006).
Questo preambolo altisonante solo per dirvi che abbiamo voluto creare un’osmosi fra due territori a cui siamo molto legati: il Lazio e l’Umbria, passando attraverso la Campania.
Il Lazio ci ha fornito l’idea iniziale, la famosissima Gricia, ma volevamo qualcosa di più, non ci bastava. A toglierci ogni dubbio è stata l’Umbria: sulla mensola campeggiava la salsa al Sagratino di Colle Ciocco,  quella che avevamo scoperto a Berlino (ve ne avevamo parlato qui )…sebbene sia totalmente made in Italy. A chiudere il cerchio dei nostri pensieri è arrivato il supertrasversale fungo, presente nei menu autunnali di tutta Italia; per l’occasione abbiamo scelto dei pleurotus ostreatus laziali.
Beh il sud è ovviamente rappresentato dalla pasta Garofalo.
Ecco la ricetta per 2 persone:
100 gr Spaghetti n.9 Garofalo
25 gr guanciale
30 gr pecorino
sale q.b.
pepe q.b.
salsa al Sagrantino q.b.
4 pleutorotus
Queste sono le dosi per delle porzioni “da assaggio”, quindi se volete potete moltiplicare le dosi a vostro piacimento.
La base è la classica Gricia, quindi mettete a rosolare il guanciale tagliato a listarelle in pochissimo olio (tirerà fuori lui il grasso) mentre la pasta va. Scolate gli spaghetti 2 minuti prima di quanto indicato sulla confezione e aggiungeteli al guanciale. A questo punto prendete un po’ di acqua di cottura che avevate messo da parte prima di scolare (consigliamo di conservare un bicchiere, meglio averne più e buttarla dopo che restare senza) e versate nella padella il pecorino grattugiato e l’acqua lentamente, mentre rimestate, così si creerà la cremina.
Contemporaneamente (ma se preferite fatelo prima di iniziare a cucinare tutto il resto) grigliate i funghi.
Quando è tutto pronto impiattate così (per singolo piatto): letto costituito da 2 pleurotus, 3 forchettate arrotolare di Gricia, gocce di salsa al Sagrantino.
Il risultato è questo


Dobbiamo ammettere che si siamo fatti prendere da un raptus comico/culturale e abbiamo fatto anche questa foto

A noi faceva ridere (saremo esauriti), ci sembrava che la donna di destra dicesse “Aò lo stai a vedè che piatto?” e l’altra rispondesse “Embè che nun lo vedo quant’è bbono!”

Foto degli sfondi rubate da “Leonardo da Vinci 1452-1519”, Frank Zollner, Taschen.

Con questa ricetta, se non si era capito, partecipiamo a Vinci 1 kg di pasta per ogni tuo anno di età

20 Comment

  1. Che ricetta! Interessante e particolare, accostamenti nuovi e una presentazioni insolita.
    Un ottimo lavoro. Io me la mangerei subito questa pasta, sarei curiosa di sentire come si fondono i sapori…
    Bravi…..complimenti
    Un abbraccio e a presto

  2. Ricetta interessantissima, e non solo questa, complimenti davvero, passavo di qui per caso e ho trovato un bellissimo blog, sono diventata tua sostenitrice, a presto 🙂

  3. Bella la ricetta e belle le foto (poi io sono una Leonardiana sfegatata per cui…)
    Mi domando però, visto il premio, nel caso vinceste sono consapevoli del fatto che saranno costretti a sommare le vostre età e pagarvi a peso d'oro? 😛

  4. @federica: grazie per la visita

    @muscaria:ahahah avevamo pensato di sommare le nostre età, ma poi l'onestà a prevalso 🙂
    pensa che abbiamo messo la data del broccolo + piccolo (che naturalmente ha + di 18anni…quindi ci va comunque benissimo)
    che bello sapere sapere che sei una leonardiana!!

  5. Ciao sono Emidio Mansi di Pasta Garofalo, ho sempre pensato che Leonardo consumasse la nostra pasta! Questo tuo documento lo dimostra! :-)))) Grazie ed in bocca al lupo per il contest!

  6. Ciao Emidio! Grazie per essere passato a trovarci.
    Beh è risaputo che Leonardo era un genio!
    Ahah dopo questa possiamo candidarci come creativi per la prossima campagna Garofalo 🙂
    Crepi il lupo!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *